La Papessa è la carta numero due dei Tarocchi marsigliesi ed è anche la prima donna che appare raffigurata negli Arcani Maggiori. L’immagine raffigura una sacerdotessa dall’aria misteriosa che indossa una lunga veste a pieghe ed è seduta su un trono di pietra.
Il copricapo sulla testa è una tiara papale che simboleggia potere e regalità, mentre il velo bianco che cade ai lati del viso bianco è simbolo di purezza e di mistero, indispensabile per giungere alla conoscenza.
La Papessa rappresenta la coscienza femminile, il principio Yin, che ha fede nei valori e nella rettitudine morale. La spiritualità è rappresentata dal mantello azzurro ma è protetta dalle insidie esterne da un drappo che la tiene lontana, sul cui fondo si intravede dell’acqua. La veste rossa che indossa simboleggia l’energia vitale.
Spesso nella carta della Papessa sono presenti due colonne ai lati del trono nei colori nero e bianco: sul nero si trova incisa la lettera “B” e sul bianco la lettera “J”, ispirate alla simbologia massonica. La papessa tiene sul grembo un libro, che non legge, che simboleggia la conoscenza universale. Il suo sguardo è altero e severo e guarda dritto, come a dire che non ha bisogno di abbassare lo sguardo perché è a conoscenza di tutto.
Il significato religioso della carta può avere origine da Iside, la dea egiziana del disco lunare, ma anche da Selene, la luna, che ha un aspetto oscuro e misterioso. La Papessa evoca anche la Madonna Nera, figura presente nell’iconografia cristiana.
Proprio in quanto figura potente, da un lato emana una grande forza e simboleggia la capacità di elargire consigli, di fare da guida spirituale, come può farlo infatti una sacerdotessa. Dall’altro lato la donna sembra in attesa, come se stesse ponderando: un atteggiamento che simboleggia un invito alla pazienza, alla riflessione, ma anche un invito alla conoscenza più profonda di noi stessi e degli altri.
La conoscenza però deve andare oltre la persona, alla scoperta di misteri nascosti e di cose velate: per scoprirle la carta indica che bisogna ricorrere alla meditazione e al proprio intuito, senza tener conto degli altri, ma agendo in prima persona e ponderando bene le scelte.
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Le lettere J e B si rifanno a Jakin e Boas, le colonne del Tempio di Gerusalemme, la Papessa rappresenta il mondo della dualità, è la saggezza universale ma a è anche la custode di ciò che si cela dietro il velo alle sue spalle, il velo di Maya, l’apparenza fallace. E’ la carta del mistero e del silenzio in quanto solo nel silenzio interiore si accede alla saggezza. L’oscurità legata alla Papessa non è negativa ma positiva in quanto indica l’oscurità del nostro inconscio che dobbiamo penetrare.