Tarocchi di Marsiglia

Tarocchi di Marsiglia

Tarocchi di Marsiglia

Possiamo considerare i Tarocchi di Marsiglia come il mazzo da cui ha avuto origine la diffusione dei Tarocchi su vasta scala, così come noi oggi la conosciamo. Prima di addentrarci nella descrizione delle carte e del loro significato, facciamo un passo indietro per scoprire dov’è iniziata la storia dei tarocchi marsigliesi.

Tarocchi di Jean-Pierre Payen

Jean-Pierre Payen era originario di Marsiglia, ma si stabilì ad Avignone, città sede del Papato. Nel 1713 Payen realizzò un mazzo di Tarocchi che prendeva spunto dai mazzi più antichi, ma per certi versi si discostava dalla tradizione, soprattutto per la ricercatezza estetica. I Tarocchi di Payen raccoglievano il testimone dei mazzi primitivi e ne rispettavano certamente il simbolismo, ma costituivano un elemento di rottura con il passato.

I Tarocchi di Jean-Pierre Payen erano carte belle, un’opera artistica di un maestro cartaio tra i più importanti del XVIII secolo, la cui città di origine, per una strana coincidenza, avrebbe segnato la storia dei tarocchi. Quando parliamo di Tarocchi di Marsiglia classici, infatti, ci riferiamo proprio ai mazzi degli autori più autorevoli del XVIII e XIV secolo, da cui poi sono state tartte le carte così come noi oggi le conosciamo.

Tarocchi classici

Tra gli autori classici di questo periodo figurano sicuramente, oltre lo stesso Payen, anche Francois TourcatySuzanne Bernardin. I Tarocchi di Francois Tourcaty sono databili intorno alla metà del 1700, mentre i Tarocchi di Suzanne Bernardin sono del 1839. I mazzi di questi tre grandi Maestri di carte condividono il rispetto del Canone comune.

I tarocchi così come oggi li conosciamo sono legati principalmente al nome di Nicolas Conver, che realizzò il gioco dei tarocchi che venne poi stampato nel 1760 a Marsiglia, città chiave che dà  il nome alle carte più usate dai cartomanti nel mondo. Il mazzo di Tarocchi di Conver presentava una grande precisione nel colore, nelle figure e nei simboli.

L’uso del nome “Tarocchi di Marsiglia” può essere datato al 1930, quando la ditta Grimaud ripropose il gioco dei tarocchi di Conver, in una rivisitazione che secondo alcuni non fu fedele nella riproduzione dei colori.

Tarocchi di Marsiglia oggi

Nel XX secolo l’attenzione sui tarocchi marsigliesi è cresciuta e, sulla falsariga di queste carte da gioco, sono nati nuovi mazzi, usati prevalentemente come carte da divinazione. Fortunatamente le moderne tecnologie hanno anche permesso di recuperare il mazzo di Conver, in modo da fornire ai numerosi studiosi e appassionati di cartomanzia un mazzo quanto più fedele possibile a quello originario. Dal Negro è tra gli editori che si sono impegnati in questa impresa, restituendo al vasto pubblico un’eccezionale opera d’arte.

Dalle carte da gioco alle carte da divinazione

Tra il tardo Medioevo ed il Rinascimento nacquero delle particolari carte da gioco denominate Tarocchi. Queste carte furono verosimilmente create per motivi didattici (permettevano per esempio di divulgare la religione), ma vennero usate anche a scopo di divertimento. Solo successivamente i Tarocchi cominciano ad essere letti ed interpretati da sensitivi per rispondere a domande su passato, presente e futuro.

In Europa, la nobiltà e i gradi più alti dell’esercito ricorrevano alla lettura delle carte, sia per conoscere l’esito di una battaglia, sia per indagare le gelosie di corte e gli amori clandestini. Vi furono certamente momenti in cui i tarocchi e le sibille vennero banditi o osteggiati dal pensiero imperante, ad esempio nella Francia a cavallo tra i due secoli XVIII e XIX. Anche allora, tuttavia, i nobili e tutti coloro che potevano permetterselo continuarono a frequentare le cartomanti più in vista, sfidando sulle tavole di legno dei retrobottega la minaccia della ghigliottina.

Tarocchi a 78 carte

Il mazzo dei Tarocchi Marsigliesi è costituito da 78 carte di cui 22 sono Arcani Maggiori e i restanti 56 sono Arcani Minori. Degli Arcani Maggiori fanno parte 21 carte numerate dal numero 1 al 21 (in numeri romani: I e XXI) e la carta del Matto, che viene talvolta indicata con il numero 0 per praticità ma che invero è priva di numero.  Le carte degli Arcani Minori sono invece 14 per ciascuno dei quattro semi.

Arcani Maggiori: Il Matto, Il Bagatto, La Papessa, L’Imperatrice, L’Imperatore, Il Papa, L’Innamorato, Il Carro, La Giustizia, L’Eremita, La Ruota della Fortuna, La Forza, L’Impiccato, L’Arcano senza nome, La Temperanza, Il Diavolo, La Torre, La Stella, La Luna, Il Sole, Il Giudizio, Il Mondo.

Arcani Minori, semi: Bastoni, Spade, Coppe, Denari; carte: Asso, Due, tre, Quattro, Cinque, Sei, Sette, Otto, Nove, Dieci, Fante, Cavaliere, Regina, Re.

Come si leggono i Tarocchi di Marsiglia

I Tarocchi di Marsiglia rappresentano l’inconscio e la profonda conoscenza di noi stessi. I tarocchi riescono ad interpretare i pensieri, anche quelli più profondi e a volte segreti, ma non solo: attraverso la nostra coscienza favoriscono il manifestarsi degli avvenimenti o, al contrario, la consapevolezza che certi eventi non potranno accadere.

Ogni carta dei Tarocchi di Marsiglia è composta da una parte spirituale, una terrena ed una sensoriale: è importantissimo sapere che una sola carta non può dare risposte complete, ma un insieme di carte, estratte con una metodologia di lettura mirata, può portare alla conoscenza completa dell’argomento su cui si interrogano le carte.

I metodi di lettura sono tanti. La stesa apparentemente più semplice è quella ad 1 carta, che è invece la più difficile per quanto abbiamo già detto sopra: con una sola carta, tutto quello che non viene detto deve essere intuito. Taluni usano questo metodo per risposte a domande secche, quando la domanda coincide con la richiesta di un consiglio. In questo caso si utilizzano soltanto i 22 tarocchi degli Arcani Maggiori.

Altri metodi di lettura dei tarocchi prevedono schemi a 3, 5, 7  o più carte, tra cui la Linea del tempo, la Croce semplice, la Stella mistica e la Croce celtica.

L’abilità principale dei cartomanti è nell’interpretazione e nella lettura delle carte, sia che si presentino al diritto, ovvero in positivo, sia al rovescio, ovvero in negativo. La stesura dei tarocchi, eseguita da un cartomante esperto, conduce il consultate attraverso un percorso che lo porterà non solo a conoscere, ma a scegliere. Una visione del passato, presente e futuro che solo i cartomanti e sensitivi possono comprendere e comunicare al consultante.

L’arte di leggere i tarocchi non è innata, ma si acquisisce con anni di consultazioni e studi. Queste carte non sono soltanto belle, ma rappresentano un potente mezzo di divinazione, uno strumento esoterico da usare con rispetto e semplicità ogni volta che se ne avverte il bisogno. Senza incrociare braccia e mani, con tranquillità ed entrando in contatto energetico con il cartomante. Cartomante e consultante devono quindi entrare in connessione fra loro: il legame temporaneo che s’instaura guiderà verso una una risposta veritiera e illuminante in base alla domanda posta.

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